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Borsa Elettrica, cosa si intende e come influisce sul prezzo dell’energia delle nostre bollette.

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Carissimi,

lettori ben trovati. In questa occasione proverò a spiegarvi ancora qualcosa in più sul mercato dell’energia e quanto questo influenzi le vostre bollette. Partiamo dalla conoscenza del Mercato elettrico che nasce in Italia a seguito dell’approvazione del D. Lgs. n. 79/99, che ha avviato il processo di liberalizzazione del settore dell’energia. 

Come funziona la Borsa Elettrica?

La Borsa elettrica può essere definita come il punto d’incontro tra offerta e domanda, rappresentata da una parte dai produttori di energia elettrica e dall’altra dai fornitori, che poi immetteranno il servizio di fornitura sul mercato per i consumatori finali. Il PUN è il prezzo medio che si forma sulla Borsa dell’Energia Elettrica, gestita dal GME (Gestore dei Mercati Energetici).

Come nel mercato finanziario nel mercato dell’energia elettrica le transazioni fra acquirenti e venditori di elettricità avvengono alla “Borsa elettrica”, uno specifico mercato telematico gestito dalla società Gestore dei Mercati Energetici (GME). A differenza di altre borse, però, su quella elettrica operano trader con un’elevata specializzazione.

La Borsa elettrica costituisce dunque un po’ il “motore” del mercato elettrico, infatti, la borsa elettrica è un sistema organizzato di offerte, di vendita e di acquisto di energia elettrica.

Le caratteristiche della borsa elettrica:

Il mercato si svolge in anticipo rispetto alla consegna effettiva dell’elettricità tra le parti:  da più di un anno prima della consegna dell’elettricità fino a poche ore prima.

Di queste varie sessioni di mercato quella più rilevante in termini di volumi di scambi commerciali è il Mercato del Giorno Prima (MGP), dove con un giorno di anticipo rispetto alla consegna dell’elettricità si presentano le offerte per acquistare e vendere l’energia per ogni ora del giorno seguente.

Che cosa è il PUN?

Il prezzo di scambio è definito per ogni ora di ogni giorno sulla base dell’incontro tra domanda e offerta, in altre parole sono accettate solamente le offerte di vendita a cui corrispondono offerte di acquisto disposte a pagare un prezzo maggiore o uguale a quello richiesto.

All’interno di questo mercato si viene a quantificare il Prezzo Unico Nazionale, indicato spesso con l’acronimo PUN,ovvero, il risultato di aste, che coprono la richiesta di energia prevista, ora per ora, con l’elettricità offerta da vari operatori

Il PUN è un indice di prezzo molto importante anche per i clienti finali sia  perché ogni fornitore di energia elettrica acquista buona parte della propria energia sulla borsa, precisamente nel mercato del giorno prima (MGP) il cui  prezzo in €/MWh corrisponde, o comunque si avvicina, al costo sostenuto dal fornitore per acquisire l’energia che dovrà distribuire ai suoi  clienti finali, sia perché il cliente finale paga l’energia elettrica consumata al Prezzo Energia riportato nell’offerta.

La differenza tra il PE e il PUN è abbastanza prossima ai ricavi unitari del fornitore che tendenzialmente dovrebbero rimanere costanti nel tempo. Di conseguenza il prezzo finale dell’energia è fortemente influenzato dall’andamento del PUN e quindi le offerte luce del mercato libero, così come le tariffe per il mercato della maggior tutela, tendono a salire nei periodi in cui cresce il PUN ed a scendere quando il PUN decresce. 

Le società di vendita propongono contratti dell’elettricità o a prezzi fissi o indicizzati. Nel caso si decidesse di optare per un prezzo indicizzato questo varierà nel tempo sulla base dell’andamento del PUN e del prezzo all’ingrosso di altre materie prime (petrolio, gas etc.). Un’offerta a prezzo fisso invece, non cambia per un certo periodo di tempo, di solito per un anno o due.

Vi darò un’idea su quanto accaduto al PUN tra il 2020 ed il 2021.

A gennaio 2020 il PUN è stato pari a ca 47 €/MWh, quasi in linea con la media dell’anno scorso. Da febbraio il PUN ha subito un calo, complice il crollo del prezzo del petrolio e il blocco dell’economia mondiale dovuto alla pandemia del Coronavirus, arrivando a toccare ad aprile e maggio un minimo storico. Secondo lo studio dei prezzi da parte degli esperti di Selectra, il prezzo del PUN nel corso del 2021 è più che triplicato da inizio anno, passando da 50€/MWh a punte intorno a 300€/MWh e battendo tutti i record, per via dell’aumento consistente del prezzo del gas, materia prima utilizzata per la produzione energetica, indissolubilmente legato a quello dell’energia.

Quindi cosa conviene?

Beh l’analisi costante dei propri consumi unitamente alla conoscenza ed allo studio dell’andamento del mercato, devono portare alla chiara consapevolezza che si possano sottoscrivere le migliori condizioni contrattuali che non arrechino danni economici al cliente finale cosa questa che ha visto colpiti nell’ultimo trimestre tutto coloro ancora fermi nel mercato di tutela o con contratti and un PUN troppo elevato. 

La scelta del proprio contratto di fornitura merita attenzione e conoscenza del settore e affidarla a professionisti del settore, resta una delle soluzioni più efficienti che soprattutto hanno la responsabilità di consigliare e di dare le dovute spiegazioni per beneficiare seriamente del contratto stipulato visto come impegno tra fornitore e utente finale e non come vendita finalizzata al business del venditore.

Augurando buona lettura vi saluto sempre carica di Buona Energiaaaaa 

Articolo estratto dall’editoriale Osservatorio Cittadino

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Rossella di Grazia

Esperta di Bill Audit ed amministratrice unica della ESB Consulting.